lunedì 16 giugno 2008

SARA' UNA VERGOGNA?



Il signore nella foto qui sopra è Sigmund Freud
SARANNO LE BOLLETTE O GLI ITALIANI A ESSERE PAZZI?

Lo scorso venerdì 13 è giunta una notizia a dir poco sconcertante.

Il T.A.R. del Lazio ha accolto la richiesta di alcuni operatori telefonici di sospendere l'entrata in vigore del blocco automatico delle utenze italiane verso le numerazioni a sovraprezzo quali 899, 892, 0088.

Il T.A.R. del Lazio ha accolto la richiesta di sospensione del provvedimanto dell'AGCOM che è solo l'Autorità Garante delle Comunicazioni perchè ritiene di dover approfondire la questione.

Si è evidentemente ravvisato che 5 anni di denunce presentate a Polizia e Carabinieri, ricorsi conciliativi, gonfiature medie di 150 euro a fattura (medie e sottostimate perchè noi ne abbiamo viste di migliaia di euro) reclami quotidiani, articoli e trasmissioni che denunciavano come anche la mafia (italiana ed estera...) abbiano fatto affari d'oro con queste numerazioni, trasmissioni televisive di fantomatici quiz spilla soldi fossero oggetto di maggior analisi ed attenzione e che quindi fosse opportuno rinviare quanto già era stato rinviato e che l'Autorità aveva pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso agosto 2007.

Certi che ogni lettore del blog possa avere una propria opinione in merito ci limitiamo a riporta qui sotto il comunicato stampa del nazionale.

TLC: LA SENTENZA DEL TAR DEL LAZIO NON FA GLI INTERESSI DI CENTINAIA DI MIGLIAIA DI CITTADINI GIA’ TRUFFATI E METTE A RISCHIO ULTERIORI UTENTI.


Adusbef e Federconsumatori sono esterrefatte dalla decisione, presa oggi dal Tar del Lazio, in merito alla sospensione, a partire dal 1 di luglio, della delibera dell’Autorità per le tlc sul blocco automatico delle chiamate dei numeri a sovrapprezzo (899, 144, ecc.)

La delibera dell’Autorità, prevedeva, come da sempre richiesto dalle nostre associazioni, la disattivazione del blocco di tutte le numerazioni a sovrapprezzo solo su richiesta dell’utente, evitando così brutte sorprese sulla bolletta per gli “utenti inconsapevoli”. In tal modo, questo provvedimento eliminava il fenomeno di attività illecite e truffaldine attuate negli ultimi anni a danno dei consumatori.

Negli ultimi due anni, infatti, le “bollette pazze” sono state decine e decine di migliaia, che hanno dovuto subire tutto l’iter conciliativo per avere giustizia.

Ci auguriamo che questa sentenza sia superabile in futuro, perché lungi da noi ipotizzare un’azione del Tar fortemente punitiva per i cittadini utenti. Riteniamo quindi necessario che il Tar, anche alla luce di un reiterato intervento dell’Agcom, dia il suo benestare.

È ovvio che, in caso di conflittualità giuridico-amministrativa, chiederemo al Governo atti legislativi funzionali a superare quella che noi riteniamo essere stata una truffa, al pari di quelle che purtroppo i cittadini hanno subito con i vari Bond e che, in mancanza di un’adeguata soluzione, continuerebbe nel tempo.


martedì 3 giugno 2008

Stop a pubblicità della Moby


L'Antitrust ha disposto la sospensione della pubblicità della Moby “Vai in Sardegna o Corsica. TORNI GRATIS”, poichè si è ritenuto che potesse indurre in una scelta sbagliata i consumatori italiani. Questa la motivazione:

La decisione di adottare la misura cautelare è stata presa per evitare che tale messaggio induca i cittadini a scelte sbagliate proprio quando iniziano a prenotare i mezzi di trasporto per raggiungere le destinazioni turistiche di Sardegna e Corsica.

Secondo l’Antitrust le modalità della promozione pubblicitaria sospesa potrebbero infatti ingannare i consumatori in quanto l’offerta, oltre a non specificare adeguatamente il necessario pagamento di tasse, diritti e supplementi, è comunque condizionata all’applicazione, sulla tratta di andata, di una tariffa più elevata (denominata Best Price A) rispetto ad altre tariffe offerte dalla stessa Moby. Tale limitazione comporta che il costo complessivo dell’offerta “TORNI GRATIS” per le tratte di andata e ritorno prescelte, potrebbe risultare molto spesso superiore alla combinazione delle tariffe più economiche sulle medesime tratte, offerte dallo stesso operatore.

Secondo l’Autorità entrambi gli aspetti vanificherebbero in sostanza il principale vantaggio economico su cui si incentra la campagna promozionale di Moby, cioè la gratuità del viaggio di ritorno. La promozione sembrerebbe dunque avere la funzione principale di indurre il consumatore a prendere visione delle offerte del professionista, realizzando un tipico effetto aggancio attraverso la proposta di un’offerta particolarmente attrattiva ma non corretta.

Fonte QUI