lunedì 10 marzo 2008

Aumento prezzi chiama il numero verde 800.955.959



Molti di voi avranno sentito parlare della nuova figura di Mister Prezzi. Il suo nome è Antonio Lirosi ed è il "garante dei prezzi" istituito dal governo Prodi a tutela e controllo dell'andamento prezzi sul mercato al consumo in Italia.

Questa nuova figura ha quindi il compito di monitorare a valutare l'andamento inflazionistico, spesso oggetto di controversie sui dati pubblicati dall'Istat e sulla composizione del "paniere".

Sono oramai 6 anni che Federconsumatori denuncia aumenti inflazionistici tanto evidenti quanto gravi che l'organo statistico ufficiale non ha rilevato.

Sono anni che Federconsumatori chiede che vengano messe in atto politiche economiche utili a contenere la perdita di potere d'acquisto che attanaglia i cittadini italiani dall'entrata in vigore del'Euro.

Sono anni che chiediamo ad esempio una filiera corta sui beni alimentari o farmaci in confezione monouso.

Sono anni che critichiamo i metodi di rilevazione statistica ufficiale.

Sono anni che riceviamo continue lamentele da parte dei cittadini a cui spesso non possiamo offrire soluzioni rapide e soprattutto efficaci!
Spesso (quasi sempre) siamo vincolati da un libero mercato che in barba alle teorie liberiste non decolla in una reale concorrenza, ma al contrario è arroccato in propria difesa da gruppi di potere ben strutturati e protetti.
Non è accettabile che le teorie del libero mercato con i loro presunti effetti benevoli per gli acquirenti siano solo la lezione da imparare per strappare un buon voto all'Università.

A questi compiti è chiamato a dare risposte Mister Prezzi.

Pertanto invitiamo tutti i consumatori italiani a segnalare gli aumenti quotidiani direttamente a Mister Prezzi al seguente NUMERO VERDE 800.955.959 operativo dal lunedì al venerdì dalle h. 09,00 alle 15,00.

Invitiamo inoltre le Authorities che hanno istituito tali servizi di contatto diretto con i cittadini (es. il numero dell'Antitrust 800.166.661) ad ampliare tali servizi, sia in termini di addetti che nell'orario. Sarebbe questa una occasione concreta per i nostri governanti di dare riscontri efficaci tanto ai consumatori quanto ai giovani disoccupati, magari vittime stesse di un mercato del lavoro precario e non remunerativo.

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