venerdì 14 settembre 2007

Sciopero della spesa


Si è svolto ieri lo sciopero della spesa in tutta Italia. L'iniziativa voluta a livello nazionale da Adoc Adusbef, Codacons e Federconsumatori per denunciare l'ingiustificato, incomprensibile inaccettabile aumento dei prezzi.

Qui di seguito il comunicato stampa nazionale a descrizione dell'iniziativa che stando alle stime degli organizzatori ha avuto un riscontro del 67% a livello nazionale e del 64% a Torino. Tali dati vengono sostanzialmente confermati dalle interviste svolte dagli organi di stampa che riportano il malcontento dei consumatori.

Impossibile "capire" con quale spirito si possa negare
il denunciato aumento quando vi sono riscontri anche nelle stime di organi internazionali quali la Banca Centrale Europea che ha indicato un aumento dei prezzi in Italia del 30% e la stessa Istat ha indicato un rincari per il pane, ad esempio, del 4% nel solo mese di agosto.

Lo sciopero della pasta è e vuole essere una iniziativa simbolica e non ha alcuna pretesa di cambiare la reale situazione con il solo schiocco di dita.
I cambiamenti devono arrivare dalle istituzioni e dagli organi di rappresentanza di categoria chiamati ancora una volta a una dimostrazione tangibile di buon senso, obiettività e di senso dello Stato e degli interessi dei cittadini tutti, in particolare delle fasce deboli.

Qui il comunicato stampa:

Un successo. Così Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori definiscono lo sciopero della spesa e della pastasciutta indetto per oggi.

Le 4 associazioni hanno svolto tra le ore 13 e le ore 15 una indagine telefonica a campione, contattando circa 2.500 famiglie sparse su tutto il territorio, e hanno intervistato i consumatori dinanzi ai centri commerciali delle principali città, chiedendo loro se avessero o meno acquistato o consumato pasta nella giornata di oggi.

La risposta è stata che circa il 67% dei consumatori interpellati ha affermato di aver rinunciato al consumo del piatto di pastasciutta durante il pranzo o all’acquisto della pasta negli esercizi commerciali, come forma di adesione simbolica allo sciopero. La maggior parte di coloro che non hanno aderito, non era a conoscenza dell’iniziativa.

Un dato molto importante – secondo le associazioni – che senza dubbio sarebbe stato assai più elevato e avrebbe sfiorato la quasi totalità delle adesioni dei cittadini, qualora ci fosse stata una informazione più capillare ed una maggiore conoscenza della protesta da parte dei consumatori.

Questa la situazione nelle principali città italiane:

CITTA ADESIONE %

Milano 63%

Torino 64%

Bologna 69%

Firenze 68%

Roma 68%

Perugia 65%

Napoli 60%

Bari 62%

Catania 71%

Palermo 62%

La massiccia adesione dei cittadini alla protesta contro i rincari – concludono ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI – dimostra come l’aumento dei prezzi di questi ultimi giorni sia un fenomeno fortemente sentito dalle famiglie, che non vogliono più subire passivamente le speculazioni. Il Governo non può non tenerne conto, e deve intervenire concretamente e con celerità accogliendo le istanze dei consumatori italiani.

Le associazioni ringraziano Cgil, Uil, Coldiretti, Cia e soprattutto i tantissimi cittadini che hanno aderito alla protesta, e ringraziano assai meno la classe politica che oggi, ad eccezione di qualche parlamentare, era assente, a dimostrazione del divario tra la casta della politica e il paese reale che soffre perché costretta a tirare la cinghia.


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