mercoledì 30 gennaio 2008

Inaugurato il SEPA


Il 28 gennaio si è svolta l'inaugurazione del SEPA

Il SEPA è l'acronimo di Single Euro Payments Area cioè Area Europea Unica di Pagamento.

Vi aderiscono 31 nazioni e lo scopo di questa iniziativa è di rendere comuni a tutti i Paesi aderenti un sistema unico di pagamento dei bonifici degli incassi e del pagamento con carta di credito con particolare riferimento al commercio elettronico.

Tale manovra ha lo scopo di semplificare le transazioni tra i Paesi aderenti in particolare di rendere "domestici" tutti i pagamenti, e per domestici si intende che i pagamenti internazionali avranno le stesse modalità e costi di quelli nazionali. Oltre alla riduzione dei costi si dovrebbe migliorare la sicurezza delle transazioni garantendo una singola modalità di ricorso in caso di frode.
La BCE (Banca Centrale Europea) ritiene che si avranno vantaggi stimolando la concorrenza tra gli istituto di credito europei....ci viene da pensare a tale riguardo se la BCE abbia considerato la realtà italiana in termini di concorrenza a dir poco di facciata.

In ultimo la ricordiamo che l'introduzione del codice IBAN obbligatorio dal 01/01/08 ha lo scopo di utilizzare un' unica coordinata bancaria per tutti i Paesi al fine di rendere operativo il SEPA

Contatori gas


Riportiamo qui sotto quanto emesso dalla sede nazionale circa lo scandalo dei contatori del gas che registrano consumi più alti di quelli realmente utilizzati

La fonte diretta QUI

L’inchiesta della Procura della Repubblica di Milano sui contatori del gas, così vecchi e malandati e fatiscenti da erogare consumi medi,come è emerso dalla perizia depositata, inferiori del 10% circa rispetto a quelli realmente fatturati,ha evidenziato una clamorosa truffa a danno di milioni di consumatori, stimati in una media di 100-150 euro l’anno a famiglia.

La perizia del tecnico che è stata depositata ieri mattina all'interno di un'inchiesta condotta dai pubblici ministeri Sandro Raimondi e Letizia Mannella, che riguarda alcune società di spicco dell'industria energetica nazionale,da Snam Rete Gas ad Italgas, da Aem ad Arcalgas, ha accertato che le bollette di milioni di famiglie sono state gonfiate da un minimo del 6% fino ad un massimo del 15%,con una fatturazione gonfiata di 500 milioni di metri cubi,che corrisponde in media ad un importo tra i 250 ed i 320 milioni di euro.

Adusbef e Federconsumatori, hanno inviato una lettera alle aziende interessate,per chiedere di risarcire bonariamente i consumatori con un rimborso automatico in bolletta, oltre all’indennizzo previsto dall’Autorità per il Gas e l’Energia,che si aggira tra i 30 ed i 40 euro a favore delle famiglie,che secondo stime attendibili possono aver subito un danno forfetario valutabile tra i 120 ed i 150 euro l’anno a nucleo famigliare.

In caso contrario, Adusbef e Federconsumatori attiveranno tutte le procedure previste dalla legge finanziaria in vigore dal 1 luglio 2008,per iniziare un’azione di risarcimento collettivo,contro le aziende interessate Snam Rete Gas, Italgas, Aem, Arcalgas, posto che le bollette di milioni di famiglie negli ultimi anni, sarebbero lievitate per un presunto rincaro "illecito" che in media si aggirerebbe intorno al 10%, per una stima di 500 mila metri cubi di gas pagati, ma mai erogati.

Inoltre,per evitare il ripetersi di tali frodi seriali a danno dei consumatori,che non riescono ad avere la certezza assoluta in merito a legittimi sospetti su eventuali creste sui consumi di gas e luce da parte dei gestori, Adusbef e Federconsumatori si appellano alla legge 273/91, che impone un certificato di taratura per qualsiasi strumento di misurazione, laddove la richiamata legge 273/91 legittima solo i centri SIT, e tale norma non può essere modificata da norme di rango inferiore, quali le Circolari Ministeriali, delle Authority ed altri espedienti tecnici, per aggirare una norma posta a garanzia dei diritti dei consumatori.


lunedì 28 gennaio 2008

Aggiornamento CRIF


Un cortese lettore del blog ci ha segnalato una carenza in merito all'articolo inerente il trattamento dati detenuti dal CRIF ovvero il sistema di trattamento dati creditizi utilizzato da banche e finanziarie allo scopo di valutare la poiszione dei clienti che richiedono un prestito.

In particolare ci è stato indicato come i termini di decorrenza per la cancellazione dei dati negativi potessero indurre in errore.

Quanto indicato non è sbagliato ma deve essere comunque ponderato con quanto imposto per l''inserimento degli stessi dati negativi.

Il dettaglio di tali termini è riportato al fondo dell'articolo citato e raggiungibile CLICCANDO QUI

Ringraziamo nuovamente il lettore per la segnalazione e ricordiamo a tutti che per curiosità o segnalazioni restiamo a disposizione via mail...basta cliccare qui

mercoledì 23 gennaio 2008

Tumori del collo dell’utero: più garanzie dalle istituzioni


“Federconsumatori, insieme a tutte le donne piemontesi, aspetta una risposta dall’Assessorato
regionale alla Sanità, che ci rassicuri sulle scelte amministrative in fatto di vaccinazione antipapillomavirus.
Bisogna porre fine alla sola logica dei prezzi, quando è in gioco la salute di decine
di migliaia di ragazze”. E’ la richiesta presentata, nella conferenza stampa di martedì 22 gennaio
alla Camera di Commercio di Torino, dal Presidente regionale Federconsumatori, Giovanni Dei
Giudici, insieme al Responsabile nazionale Sanità Federconsumatori, Rita Battaglia, e al membro
della Camera di Commercio di Torino, Diego Calabrese.
In questi giorni Federconsumatori Piemonte Onlus ha inviato una lettera all’Assessore regionale
Eleonora Artesio per chiedere maggiori garanzie a riguardo.
L’associazione, che difende i diritti dei consumatori, auspica che l’incontro odierno con i giornalisti
consenta sia di avere rassicurazioni da parte della Regione Piemonte, sia di informare correttamente
i cittadini sulle caratteristiche dei due vaccini disponibili sul mercato e sui criteri di scelta adottati
dalle istituzioni.
Federconsumatori Piemonte Onlus chiede che:
- non sia fatta una gara basata unicamente sul prezzo;
- che la vaccinazione gratuita sia estesa alle ragazze tra i 13 e i 18 anni;
- che sia pianificata una campagna di sensibilizzazione e si organizzi presso le Asl un
adeguato servizio di convocazione.
“I diritti difesi dall’associazione – dice il Presidente regionale Giovanni Dei Giudici - sono la tutela
della salute, la sicurezza e la qualità dei prodotti e dei servizi, una corretta informazione,
l’erogazione di servizi pubblici secondo standard di qualità ed efficienza. Non potevamo esimerci
dallo scendere in campo su una vicenda così delicata che riguarda la salute delle donne e allo
stesso tempo rappresenta l’esempio concreto dell’inadeguatezza di certe gare pubbliche al
ribasso”.
Il prezzo può essere un criterio di comparazione solo per prodotti con pari requisiti. Per la
vaccinazione anti-Hpv, come su altre questioni di pubblico interesse e in particolare quando si tratta
di salute, sono necessarie gare che tengano conto anche e soprattutto della qualità.
“I requisiti, che devono determinare la scelta tra i due prodotti disponibili sul mercato – sottolinea
Rita Battaglia, Responsabile nazionale Sanità - sono l’efficacia e lo spettro di protezione: pochi
euro di differenza non possono fare da ago della bilancia”.
Oltre diciassettemila saranno le 12enni piemontesi che potranno sottoporsi gratuitamente alla
vaccinazione anti-Hpv nei prossimi mesi, ma la speranza di Federconsumatori Onlus è che la
Regione Piemonte ampli l’offerta gratuita anche alle ragazze tra i 13 e i 18 anni, per un totale che
supera le centomila persone.
In base ai dati raccolti, emerge che sul lungo periodo la scelta di un vaccino quadrivalente, con
copertura anche sui ceppi virali responsabili dei condilomi genitali, garantirebbe notevoli risparmi
per la sanità pubblica.
Valutazioni che gli altri Stati europei, dove la campagna vaccinale è già in stato avanzato, devono
aver fatto con attenzione, optando alla fine per il vaccino più costoso ma con un più ampio spettro
di efficacia, come dimostrano i dati ministeriali (IMS DATA), aggiornati nel novembre 2007.
“Non vogliamo essere cittadini europei di serie B: i servizi sanitari in Italia siano all’altezza del
resto d’Europa”, aggiunge Diego Calabrese della Camera di Commercio.
Durante la conferenza stampa sono state fornite informazioni scientifiche - grazie all’intervento del
Mario Preti, Specialista in Ginecologia dell’Ospedale Sant’Anna di Torino - su papillomavirus,
tumori del collo dell’utero e caratteristiche dei due vaccini.
Sono stati inoltre presentati ai giornalisti alcuni significativi documenti pubblici :
- i due capitolati delle Aziende Sanitarie Locali della Regione Liguria e della Regione Veneto,
che rappresentano esempi diversi di gare per la vaccinazione anti-Hpv: uno orientato su
criteri di prezzo (Liguria), l’altro che valuta anche la qualità del vaccino (Veneto):
- l’Ordine del Giorno presentato al Consiglio regionale della Regione Piemonte il 6 novembre
2007, firmato da 47 consiglieri , dove si fa esplicito riferimento alla preferenza per il
vaccino quadrivalente, valutata la sua efficacia nel prevenire patologie precoci e tardive da
Hpv.
La Federconsumatori Piemonte Onlus diventa quindi capofila per la battaglia contro le gare
pubbliche al ribasso e sulla vaccinazione anti-Hpv, ma la problematica tocca l’intero Paese, dal
momento che nelle prossime settimane in tutta Italia (o meglio nei territori dove la decisione non sia
già stata presa senza alcuna adeguata informazione dei cittadini) si dovranno decidere i criteri
discriminanti: prezzo o qualità.
L’associazione si augura che l’incontro possa avere ampio riscontro mediatico a livello regionale e
nazionale, e serva a promuovere un dibattito sulle scelte, non sempre finalizzate alla qualità, del
sistema socio-sanitario italiano.

lunedì 21 gennaio 2008

RICORSI “FAI DA TE”,SENZA ASSISTENZA TECNICA (COMMERCIALISTI,LEGALI CONSULENTI), PER CONTROVERSIE INFERIORI A 2.582 EURO

Dalla sede nazionale:

Adusbef e Federconsumatori,pubblicano sui loro siti: www.adusbef.it; www.federconsumatori.it., il fac simile del ricorso avverso cartelle di pagamento privi del nominativo del responsabile del procedimento, così come stabilito dall’ordinanza n.377/2007 della Corte Costituzionale.

Adusbef e Federconsumatori -come è a tutti noto- hanno nel loro Dna la lotta all’evasione fiscale ed anni di battaglie e di denunce contro evasione ed elusione,per la cultura della legalità e per far abbassare la pressione fiscale addossata soprattutto ai lavoratori a reddito fisso,mediante l’aumento di non ignoti soggetti, che nelle maglie larghe dei controlli, riescono ad occultare redditi prodotti, denunciando meno dei loro dipendenti, se non a sfuggire al fisco con i più disparati espedienti.

Ma la cultura della legalità non significa che i soggetti preposti alla riscossione,che spesso inviano milioni di cartelle pazze,in deroga allo Statuto dei Diritti del Contribuente che impone certezza assoluta, verifiche rigorose e fondatezza formale e sostanziale del tributo da riscuotere, possano agire nel far west più totale,anche dopo la pronuncia della Consulta,come vorrebbe Equitalia la quale, con interpretazioni assurde,illogiche,contraddittorie e destituite di alcun fondamento giuridico, dichiara che non sarebbero annullabili cartelle dichiarate “nulle” dalla suprema ordinanza n.377/2007.

Per agevolare i ricorsi massicci di milioni di contribuenti vessati,tartassati e beffati, verso i quali è allo studio dei giuristi un’azione risarcitoria dei danni, anche se la class action esclude i risarcimenti di massa verso le pubbliche amministrazioni, ma non verso le imprese,Adusbef e Federconsumatori, oltre a pubblicare il testo del ricorso, chiedono ad Equitalia di rinunciare alla consueta protervia per applicare pacificamente l’ordinanza, dopo che la Corte Costituzionale ha rilevato l'irregolarità, con la richiamata 377/2007 del novembre 2007, per le cartelle esattoriali che non contengono l'indicazione del responsabile del procedimento.

Se la stessa Equitalia è stata costretta ad emanare, per le cartelle esattoriali, una precisa direttiva alle sue partecipate, per lo più di origine bancaria, in cui rende obbligatoria l’indicazione del responsabile del procedimento, riconosce che non può continuare a vessare i contribuenti, presi anche per stanchezza quando si vedono recapitare ingiunzioni di pagamento a raffica,seriali e non dovute le quali,anche se illegittime, vengono per lo più onorate per la farraginosità e l’onerosità (perdita di tempo, file, lungaggini,ecc.) dell’impugnazione.

Adusbef e Federconsumatori stigmatizzano comportamenti vessatori e privi di fondamento giuridico, laddove l’Ente a maggioranza pubblica incaricata della riscossione che dovrebbe ben conoscere e rispettare le leggi,se vuole che i cittadini, come è giusto e sacrosanto,paghino le tasse: afferma che “si appellerà alla norma di legge secondo la quale non è annullabile il provvedimento amministrativo adottato violando solo aspetti relativi al procedimento”.

L'articolo 12, comma 5, Dlgs 546/92, ha previsto l'esclusione dell'obbligo di assistenza tecnica delle parti diverse dall'ufficio finanziario e dall'ente locale, per le controversie aventi a oggetto tributi di valore inferiore a cinque milioni di lire. Il legislatore, innovando rispetto al precedente Dpr 636/72, ha introdotto nel processo tributario l'assistenza tecnica obbligatoria, prevedendola per i giudizi di valore superiore a 2.582 euro; per quelli di valore inferiore, i contribuenti possono stare in giudizio anche senza assistenza tecnica. I cittadini possono inoltrare quindi il ricorso per controversie fino a 2.582 euro, senza l’assistenza di un difensore poiché- come affermato dalla Suprema Corte - deve essere garantita la difesa tecnica al contribuente, spettando non a quest'ultimo di nominare un difensore ma alla stessa Commissione di ordinare al contribuente di provvedere a farlo. Soltanto nell'ipotesi in cui il contribuente non "esegua" l'ordine nel termine concesso, la Commissione procederà a dichiarare l'inammissibilità del ricorso. La Commissione tributaria, quindi, nel caso di una controversia di valore superiore a 2.582 euro, deve disporre che il contribuente, privo del ministero del difensore, provveda alla nomina dello stesso, non potendo decretare l'inammissibilità del ricorso in mancanza di un siffatto ordine. Circa il valore della lite, la giurisprudenza di legittimità ritiene che debba determinarsi avendo riguardo all'importo dei singoli tributi che formano oggetto dell'atto impositivo e non già al cumulo degli stessi (Cass. 6 aprile 2000); nel caso di controversie instaurate dallo stesso contribuente e relative a differenti atti impositivi, queste conservano la loro individualità anche se il giudice ne disponga la riunione e quindi devono essere considerate in modo separato per fissare il valore della controversia (Cass. 1 aprile 2003, n. 4960).

ISTRUZIONI PER L’USO: SI POSSONO FARE RICORSI ALLA COMMISSIONE TRIBUTARIA, SENZA BISOGNO DI ASSISTENZA TECNICA (LEGALI,COMMERCIALISTI, RAGIONIERI, ECC.), PER IMPORTI SINGOLI, NON CUMULABILI, FINO AL VALORE DI 2.582 EURO.

Torino, nei bar aumenti vietati nelle serate con spettacolo. Il commento di Federconsumatori


I gestori dei bar di Torino non potranno più aumentare i prezzi del proprio menù nelle serate di spettacolo, né imporre il pagamento di un biglietto. A deciderlo un'ordinanza dell'assessore comunale al Commercio Alessandro Altamura che regola il settore. I bar saranno sollevati dall'obbligo di richiesta di autorizzazioni per l'organizzazione di piccoli intrattenimenti musicali senza ballo (resta tuttavia invariato l'obbligo di pagamento della tassa Siae), ma non potranno sfruttare i miniconcerti o comunque la musica per appesantire i conti dei clienti.

Per i locali si tratta di una piccola rivoluzione che aumenterà l'attrattiva delle serate in città, fatto salvo il rispetto delle vigenti disposizioni in materia di sicurezza, prevenzioni incendi e inquinamento acustico. Soddisfatti i consumatori. Per Giovanni Dei Giudici, responsabile di Federconsumatori Torino "si tratta di un'ordinanza condivisibile sia perché renderà più dinamica la città sia perché vieta l'aumento dei prezzi". "Tuttavia bisogna stare attenti - avverte -: affinché i locali non si trasformino in sale da ballo con annesso disturbo alla quiete pubblica, bisognerà garantire adeguati controlli".



Fonte QUI

giovedì 17 gennaio 2008

No canone Rai per chi ha più di 75 anni MA...


...ATTENZIONE solo chi ha superato i 75 anni e il cui reddito sia pari o inferiore a 516 EURO MENSILI potrà godere di questo esonero!

I "ma " non finiscono perchè la soglia di 516 euro prevista dalla Finanziaria 2008 corrispondono al reddito totale del gruppo famigliare di ultra 75enni. Infatti è il reddito di marito e moglie insieme che non deve superare la detta cifra.

Insomma non proprio un atto di particolare rilevanza per il risparmio della gran parte degli anziani visto che con rendite mensili così basse immaginiamo che pochi abbiano pagato o andranno a pagare il canone Rai.

Comunque una buona notizia per chi ne ha diritto, ma che di certo avrà ben altre preoccupazioni per dover resistere con così pochi mezzi alle difficoltà di tutti i giorni.

Federconsumatori non può che auspicare interventi ben più incisivi a salvaguardia delle fasce più deboli.

martedì 15 gennaio 2008

Finalmente la Class Action


La Finanziaria 2008 ha introdotto nell'ordinamento giuridico italiano la famosa class action, cioè la possibilità di ricorsi "di gruppo" utili a ottenere risarcimenti per i danni patiti.
A tale proposito riportiamo qui di seguito quanto apparso sul sito nazionale della Federconsumatori utile a dare una descrizione tecnica di questa novità giuridica che abbiamo chiesto a gran voce da molti anni con la speranza che possa essere uno strumento valido ed efficace (nei tempi e negli effetti) a tutela degli interessi violati.

“CLASS ACTION” SCHEDA TECNICA

A cura dell’ Avvocato Vanna Pizzi

Il 21 dicembre 2007 il Senato ha approvato definitivamente il testo della Legge Finanziaria 2008 che quindi è legge dal primo gennaio 2008. La stessa contiene una lunga serie di misure, tra cui, l’introduzione nel nostro ordinamento della notissima AZIONE DI CLASSE.

Con tale istituto si è finalmente inserita anche in Italia l’azione collettiva risarcitoria a tutela degli interessi dei consumatori.

La stessa Legge Finanziaria al comma 445 definisce la Class Actionquale nuovo strumento generale di tutela nel quadro delle misure nazionali volte alla disciplina dei diritti dei consumatori e degli utenti, conformemente ai principi stabiliti dalla normativa comunitaria volti ad innalzare i livelli di tutela”. Rinviando ai successivi 446, 447, 448 e 449 per l’istituzione e la disciplina dell'azione collettiva risarcitoria a tutela dei consumatori.

Or bene il comma 446 stabilisce che dopo l'articolo 140 del Codice del Consumo, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, è inserito il novello art. 140-bis denominato Azione collettiva risarcitoria.

Chi sono i soggetti legittimati ad agire in giudizio.

Al fine di tutelare degli interessi collettivi dei consumatori e degli utenti, e quindi ad instaurare Class Action, sono legittimati ad agire in giudizio,:

- Le Associazioni di cui al comma 1 dell'articolo 139 del Codice del Consumo, ovvero le Associazioni dei Consumatori e degli Utenti rappresentative a livello nazionale, iscritte nell’apposito elenco presso il Ministero delle Attività Produttive.

- Gli altri soggetti di cui al comma 2 del presente articolo, ovvero associazioni e comitati che sono adeguatamente rappresentativi degli interessi collettivi fatti valere.

Dove si instaura l’azione di classe

La legge ha stabilito un Foro di competenza esclusivo individuato presso il Tribunale del luogo in cui ha la sede l'impresa.

Quando si instaura l’azione collettiva risarcitoria.

Quando uno dei soggetti legittimati ritenga che:

- siano stati lesi i diritti di una pluralità di consumatori o di utenti;

nell'ambito:

- o di rapporti giuridici relativi a contratti stipulati mediante moduli o formulari;

- ovvero in conseguenza di atti illeciti extracontrattuali,

- di pratiche commerciali scorrette o di comportamenti anticoncorrenziali.

Come si instaura l’azione di classe

L’Associazione dovrà richiedere al Giudice competente, l'accertamento del diritto al risarcimento del danno e alla restituzione delle somme spettanti ai singoli consumatori o utenti.

I singoli consumatori o utenti

I singoli consumatori o utenti che intenderanno avvalersi della tutela prevista dalla Class Action non sono assolutamente esclusi, infatti è previsto che sarà sempre ammesso il loro intervento al fine di proporre domande aventi il medesimo oggetto. Essi però dovranno attivarsi:

- comunicando per iscritto all’associazione proponente la propria adesione all'azione collettiva.

L'adesione potrà essere comunicata, anche nel giudizio di Appello, fino all'udienza di precisazione delle conclusioni.

Effetti dell’adesione nei confronti dei consumatori o utenti

L'adesione all'azione collettiva, produce gli effetti interruttivi della prescrizione, quindi a seguito dell’interruzione inizia a decorrere un nuovo periodo di prescrizione, che può essere di dieci o cinque anni a seconda che in giudizio si faccia valere una responsabilità contrattuale o extracontrattuale.

Procedimento avanti al Tribunale

Nella prima udienza il Giudice del Tribunale svolge un preventivo giudizio di ammissibilità o meno della domanda. Conclude tale giudizio pronunciando un’ordinanza che a sua volta è reclamabile davanti alla Corte di Appello.

Quali sono i presupposti per dichiararsi inammissibile la Class Action

Il Giudice, emana l’ordinanza con cui dichiarata inammissibile l’azione collettiva, quando essa è:

- manifestamente infondata,

- quando sussiste un conflitto di interessi,

- ovvero quando il giudice non ravvisa l'esistenza di un interesse collettivo suscettibile di adeguata tutela ai sensi del presente articolo.

Il giudice può differire la pronuncia sull'ammissibilità della domanda, quando sul medesimo oggetto è in corso un'istruttoria davanti ad un'autorità indipendente.

Qualora il giudice ritenga ammissibile l’azione di classe

Il Giudice dispone che venga data idonea pubblicità dei contenuti dell'azione proposta a cura di chi ha proposto l'azione collettiva, inoltre dà i provvedimenti per la prosecuzione del giudizio.

In caso di accoglimento della Azione collettiva risarcitoria.

Il giudice se accoglie la domanda, determina con sentenza:

- i criteri in base ai quali liquidare la somma da corrispondere o da restituire ai singoli consumatori o utenti che hanno aderito all'azione collettiva o che sono intervenuti nel giudizio.

- Se possibile, allo stato degli atti, il giudice determina la somma minima da corrispondere a ciascun consumatore o utente.

Effetti della sentenza nei confronti dei consumatori

La sentenza, che definisce l’azione collettiva risarcitoria, fa stato anche nei confronti dei consumatori e utenti che hanno aderito all'azione collettiva.

È invece fatta salva l'azione individuale dei consumatori o utenti che non hanno aderito all'azione collettiva, o non intervengono nel giudizio promosso con l’azione collettiva risarcitoria. Gli stessi potranno quindi instaurare un proprio giudizio al fine di far riconoscere le proprie ragioni e richieste.

L’impresa

L'impresa, nei sessanta giorni successivi alla notificazione della sentenza, propone il pagamento di una somma, con atto sottoscritto, comunicato a ciascun avente diritto e depositato in cancelleria. La proposta in qualsiasi forma accettata dal consumatore o utente costituisce titolo esecutivo.

Quando il Presidente del Tribunale decide di costituire un'unica Camera di Conciliazione

Se l'impresa invece non comunica la proposta entro il termine ovvero non vi è stata accettazione da parte dei consumatori, nel termine di sessanta giorni dalla comunicazione della stessa, il Presidente del Tribunale competente, costituisce un'unica Camera di Conciliazione per la determinazione delle somme da corrispondere o da restituire ai consumatori o utenti che hanno aderito all'azione collettiva o sono intervenuti e che ne fanno domanda.

Composizione della Camera di Conciliazione

La Camera di Conciliazione è composta da:

- un avvocato indicato dai soggetti che hanno proposto l'azione collettiva;

- da un avvocato indicato dall'impresa convenuta;

- un avvocato nominato dal Presidente del Tribunale tra gli iscritti all'albo speciale per le giurisdizioni superiori che la presiede.

Compiti della Camera di Conciliazione

La Camera di Conciliazione quantifica, con verbale sottoscritto dal Presidente:

- modi, termini e l'ammontare;

da corrispondere ai singoli consumatori o utenti. Il verbale di conciliazione costituisce titolo esecutivo.

Alternative alla Camera di Conciliazione

In alternativa alla Camera di Conciliazione, su concorde richiesta del promotore dell'azione collettiva e dell'impresa convenuta, il Presidente del Tribunale dispone che la composizione non contenziosa abbia luogo presso uno degli organismi di conciliazione costituito da enti pubblici o privati, che diano garanzie di serietà ed efficienza, abilitati ed iscritti in un apposito registro tenuto presso il Ministero della giustizia ed operanti presso il comune in cui ha sede il Tribunale.

In fine il comma 447 della Legge Finanziaria prevede una vacatio legis di centottanta giorni, dalla data di entrata in vigore della legge stessa (01.01.08), dopo di che le azioni collettive potranno essere legittimamente proposte.
fonte QUI

Quanto disposto dalla legge è disponibile all art. 140bis del Codice del Consumo scaricabile QUI

Inoltre la sede nazionale ha indetto una raccolta firme utile a predisporre un primo tentativo di class action. Questa prima iniziativa è rivolta a gli interessati dal deprecabile e vessatorio fenomeno dell'anatocismo bancario.
A tal fine si è predisposto un modulo (formato pdf) da inoltrare alla sede nazionale e disponibile online CLICCANDO QUI

lunedì 14 gennaio 2008

Sky life cioè la vita secondo Sky


Comunicato Stampa
10/01/2008
RIVISTA SKY LIFE: ILLEGALE IL SILENZIO – ASSENSO SUL PAGAMENTO DELLA RIVISTA

L’introduzione del codice del consumo ha finalmente vietato a tutte le aziende di utilizzare per il pagamento di qualsiasi servizio o prestazione il meccanismo del silenzio – assenso.

Federconsumatori invita tutti gli abbonati a Sky a vigilare e a rifiutare il meccanismo imposto per il pagamento della rivista cosiddetta nuova Sky - life, che non è altro che la ripetizione di quella gratuita Sky – magazine.

Se Sky vuol far pagare la nuova rivista è padrone di farlo, ma quello che ormai è illegale è farsi pagare attraverso un meccanismo ormai illegale. Il silenzio – assenso, è proibito.

Invitiamo Sky a rivedere questa decisione, altrimenti Federconsumatori si vedrà costretta ad intervenire legalmente.


Il link alla fonte QUI

giovedì 10 gennaio 2008

POSTE:TORINESE RISARCITO CON 500,00 EURO


Grazie al servizio di conciliazione tra Federconsumatori Piemonte onlus e Poste Italiane, un consumatore torinese ha ottenuto un risarcimento.

Al tavolo di conciliazione, composto da Giovanni Dei Giudici presidente della Federconsumatori Piemonte e, per Poste Italiane, da Antonio Sgroi e Giuseppe Farina, è stato esaminato il caso di un torinese che aveva spedito un Pacco Celere 3 assicurato.

Il cliente aveva inoltrato reclamo presso l’ufficio postale lamentandone il mancato recapito. L’Assistenza Clienti di Poste Italiane aveva rifiutato il rimborso poiché il contenuto, un orologio Rolex di particolare pregio, non era ammesso alla spedizione. Infatti per il Regolamento delle Poste è vietato spedire con il Pacco Celere oggetti d’oro o di altro materiale prezioso, denaro o titoli ed orologi di valore. Per queste tipologie di contenuto occorre utilizzare il pacco ordinario assicurato fino al valore di € 1.032,91.

Contrariato dall’esito del reclamo, il cittadino aveva presentato domanda di Conciliazione. La Commissione di Conciliazione, riconoscendo la buona fede del mittente, ha infine riconosciuto al cliente il risarcimento massimo consentito di 500,00 Euro.

Il felice esito della controversia è stato raggiunto grazie anche alla disponibilità dell’ufficio di conciliazione delle Poste Italiane.

Giovanni Dei Giudici dichiara: “abbiamo ricevuto numerose richieste di informazione a proposito di questo argomento.il reclamo può essere presentato sia dal mittente sia dal destinatario. Qualora l’esito del reclamo sia giudicato non soddisfacente, oppure non sia pervenuta risposta nei tempi previsti (40 giorni), il cittadino può presentare domanda di conciliazione presso un qualsiasi ufficio postale o presso la sede dell’associazione”.

mercoledì 9 gennaio 2008

Piemonte e semplificazione amministrativa


Dal sito della Regione Piemonte reperibile QUI

"La Giunta regionale ha approvato, lunedì 7 gennaio, il disegno di legge di abrogazione di 31 leggi regionali e di abrogazione e semplificazione di 29 procedure sanitarie, che dovrà essere ora discusso in Consiglio regionale. Le 31 leggi regionali da abrogare riguardano agricoltura, caccia e pesca, bilancio e tributi, cultura, opere pubbliche, edilizia, rapporti con lo stato, programmazione, sanità, sport e tempo libero, mentre le 29 procedure sanitarie sono relative alle autorizzazioni, certificazioni e ai pareri in materia di igiene e sanità pubblica, veterinaria e polizia mortuaria rilasciate a cura del Servizio Sanitario pubblico...."

"Spiega l'assessore regionale alla Semplificazione amministrativa ed agli Enti Locali Sergio Deorsola: "Queste misure rientrano nel programma di riforme degli enti locali rivolte allo snellimento delle norme regionali e finalizzate a ridurre in modo significativo e concreto quelle procedure burocratiche ormai ritenute obsolete e che incidono negativamente sugli obblighi a carico dei cittadini."

"In pratica, dopo l'approvazione del disegno di legge da parte del Consiglio regionale, verranno abolite procedure per il rilascio e rinnovo di certificati di sana e robusta costituzione; di idoneità fisica per l'assunzione nel pubblico impiego, per l'assunzione di insegnanti e personale di servizio nelle scuole, di apprendisti maggiorenni; il certificato sanitario per l'esonero dalle lezioni di educazione fisica; le certificazioni di vaccinazione per l'ammissione alle scuole pubbliche, compresi colonie e centri estivi; abolite le pratiche relative agli obblighi in materia di polizia mortuaria, di medicina scolastica, per l'esercizio dell'attività di parrucchiere ed estetisti.

Verranno aboliti inoltre il parere in igiene edilizia e le procedure in ambito veterinario, riguardanti la visita veterinaria prima dello spostamento dei suini verso macelli e allevamenti e per il rilascio della certificazione modello 7 RPV."

Nuove esenzioni dal ticket sui farmaci


Dal sito della Regione Piemonte disponibile QUI

Dal 1° gennaio 2008 tutti i piemontesi facenti parte di nuclei familiari con reddito complessivo inferiore a 36.151,68 euro, indipendentemente dall'età, non pagheranno più il ticket sui farmaci.

Ai fini dell'esenzione per motivi di reddito, per nucleo familiare deve intendersi quello rilevante ai fini fiscali (e non anagrafici), costituito dall'interessato, dal coniuge non legalmente separato e dagli altri familiari a carico, cioè quelli non fiscalmente indipendenti, in quanto titolari di un reddito annuo inferiore a 2.840,51 euro.

Coloro che rientrano nella nuova fascia di esenzione e che vogliono usufruire di questo diritto dovranno dotarsi di un attestato rilasciato dall'Asl di residenza sulla base di un'autocertificazione. La stessa operazione dovranno compierla i disoccupati in attesa di prima occupazione compresi negli elenchi anagrafici dei Centri per l'impiego, gli iscritti alle liste di mobilità e i lavoratori in cassa integrazione straordinaria, per i quali una precedente delibera del marzo 2006 aveva predisposto l'esonero.

Rimangono invece validi fino a giugno 2009 gli attestati rilasciati agli anziani ultrasessantacinquenni.



martedì 8 gennaio 2008

Prezzi: una situazione insostenibile


Pubblichiamo quanto ricevuto dalla sede nazionale in merito all'insostenibile situazione dei prezzi e del galoppante costo della vita.

La situazione delle famiglie italiane sta diventando ormai insostenibile, anche alla luce degli ulteriori incrementi previsti dal 1° Gennaio.

È necessario che si continui a intervenire sui processi di liberalizzazione, soprattutto in tema energetico, fondamentalmente attraverso un incremento delle importazioni di gas naturale e l’ampliamento della platea di fornitori di luce e di gas.

Inoltre, per contrastare i prospettati aumenti ed il perpetrarsi della drammatica condizione delle famiglie, si rendono necessari una serie di interventi sul fronte delle verifiche e dei controlli, su quello dell’ intervento su prezzi e tariffe e su quello dell’informazione ai cittadini.

Sul primo versante, quindi, bisogna mettere in campo una serie di verifiche e controlli, al fine di evitare speculazioni sempre presenti nelle varie filiere, da quelle dell’alimentazione a quelle dell’energia (pane, pasta, benzina, gasolio, ecc).

Sul secondo versante, ecco una serie di proposte su cosa le Istituzione debbono fare:

- si prema sulla BCE perché non aumenti il tasso di sconto, al fine di evitare un aumento delle rate dei mutui a tasso variabile;

- si renda possibile una riconversione gratuita per mutui a tasso variabile, trasformandolo in fisso;

- si ricostituiscano ingenti fondi per mutui a tasso agevolato in favore delle giovani generazioni;

- si blocchino gli aumenti dei prezzi dei treni per i pendolari;

- si ampli la vendita di tutti i farmaci di fascia C presso la grande distribuzione;

- si acceleri il processo di vendita dei carburanti presso i grandi centri commerciali;

- si costituisca in ogni paese ed in ogni città, coerentemente con il concetto di filiera corta, spazi autonomi per la vendita diretta dei prodotti agro-alimentari;

- si intervenga sul carico fiscale dei carburanti, per evitare che l’erario speculi sugli ingenti aumenti dei costi delle materie prime (essendo la tassazione dell’Iva in percentuale);

- si diano da parte degli Enti locali indicazioni alle aziende municipalizzate di non ritoccare le tariffe dei servizi pubblici;

- si determinino da l° gennaio le tariffe sociali: da parte del Governo, per quanto riguarda i consumi elettrici e, da parte degli Enti locali, per i consumi di gas, al fine di agevolare le famiglie bisognose;

- si intervenga sul carico fiscale, anche attraverso il recupero del Fiscal Drag, sul reddito fisso, per ricostruire la perdita del potere d’acquisto;

Per quanto riguarda infine il versante dell’informazione ai cittadini, bisogna intervenire sia in relazione ai dati che l’ISTAT fornisce al Paese, che devono essere ampliati anche attraverso la costituzione di panieri differenziati per fasce sociali e redditi, sia implementando i progetti d’informazione ai consumatori sui prezzi dell’intera filiera agro-alimentare, come “Sms consumatori”.


Fonte QUI

Nuovo Codice del Consumo


Il Ministero delle Attività Produttive ha messo online il Nuovo Codice del Consumo. Ricordiamo che il Codice del Consumo è il compendio giuridico di riferimento per il mondo dei consumatori. In esso si ritrovano i principali riferimenti giuridici a tutela del cittadino privato.

Questa nuova versione integra le ultime novità in termini di commercio e pratiche sleali e i nuovi riferimenti alla class action.

La class action è la possibilità di realizzare azioni collettive contro una controparte unica.
A tal proposito è bene fare presente di questo argomento si sta parlano molto forse troppo poichè si è ancora ad una fase di studio e analisi per cui prima di partire con proclami di "guerra" è consigliabile rifletterci adeguatamente.

Nella lista dei link utili abbiamo aggiornato il link al nuovo Codice del Consumo che è comunque reperibile QUI

lunedì 7 gennaio 2008

AGCOM velocizza la portabilità?


Una recente delibera dell'AGCOM (Autorità Garante per le Telecomunicazioni) pone un maggior numero di lavorazioni giornaliere di richieste di portabilità dei numeri mobili innalzando la soglia da 9.000 a 12.000 richieste al giorno.

Dato l'alto numero di lamentele in tal senso nonchè la frustrazione che quotidianamente raccogliamo da parte dei cittadini ci sembra un provvedimanto blando che dovrebbe invece per essere incisivo basato su un termine temporale definitivo per ogni richiesta e inoltre deve essere supportato da un sistema sanzionatorio certo diversamente ci troveremo di fronte all'inutilità di tante parole al vento

Prezzi e Istat la saga continua


Adusbef e Federconsumatori, dopo i clamorosi errori nella definizione del tasso di inflazione nel 2002, che affermavano addirittura una discesa rispetto all’anno precedente del tasso di inflazione da 2.7 a 2.5, mentre tutte le famiglie italiane soffrivano un pressoché raddoppio dei prezzi in concomitanza con il cambio Euro/Lira a causa di manovre anomale e speculative in assenza di verifiche e controlli con il beneplacito del Governo di allora non vorremmo si ripetesse la stessa storia, cioè che in presenza di massicci aumenti, soprattutto per i beni di largo consumo e per i prodotti energetici, l’inflazione scendesse dal 2.1 del 2006 all’1.8, come oggi recita il comunicato dell’Istat.

Siamo di fronte, quindi, ad una questione molto grave, che va verificata con la massima attenzione, poiché troppo rilevante ed importante è il tasso d’inflazione formale, che fa riferimento a parametri economici fondamentali come i tassi bancari, gli affitti, i rinnovi contrattuali ed infine, cosa delicatissima, la rivalutazione delle pensioni.

Noi riteniamo, e lo confermano i nostri dati a consuntivo nei vari settori del mercato, che il tasso di inflazione nel 2007 sia decisamente più elevato. Si può stimare ben oltre la soglia del 3% (3,4 – 3,5 % su base annua), pari a maggiori spese per 994 euro per le famiglie (senza contare, doverosamente, l’aumento dei mutui a tasso variabile che ha inciso rovinosamente sui bilanci familiari).

Si tratta perciò di riorganizzare finalmente l’Istat, per migliorarne ruoli e funzioni, intervenendo su tre questioni fondamentali:

· voci del paniere e relative scadenze, più aderenti alla reale spesa delle famiglie;

· pesi quantitativi delle voci del paniere, sempre per una migliore aderenza alla realtà familiare;

· assoluta accuratezza delle rilevazioni dei prezzi a livello territoriale. Qui è notevole la discrepanza tra le nostre rilevazioni e quelle ufficiali.


fonte qui


I dati Istat sono ben spiegati qui

venerdì 4 gennaio 2008

Sicurezza alimentare: etichettatura obbligatoria per passata di pomodoro


L’etichettatura dei prodotti alimentari è una delle questioni primarie trattata dalla Federconsumatori Piemonte.

È molto importante leggere le etichette, in particolar modo quelle degli alimenti, nelle quali devono essere riportate tutte le informazioni del prodotto.

Dal 1 gennaio 2008 è diventato obbligatorio, senza deroghe, il provvedimento sull’origine del pomodoro fresco e della passata.

Il Decreto 17 febbraio 2006 del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali prevede che nell’etichettatura della passata di pomodoro debba essere indicata la zona di coltivazione del pomodoro fresco utilizzato, segnalando la zona effettiva di coltivazione del pomodoro (cioè la regione), oppure lo Stato dove è stato coltivato.

Il decreto è entrato in vigore il 15 giugno 2006, ma fino al 31 dicembre 2007 era consentito vendere prodotti che non presentassero l’origine nell’etichetta.

È possibile scaricare un opuscolo della Camera di Commercio di Torino inerente l’etichettatura dei prodotti alimentari, a questo link.

"Scontrino parlante": obbligatorio per la detraibilità



Dal 1° gennaio 2008 è in vigore la norma che consente di detrarre dalla dichiarazione dei redditi le spese sostenute per l'acquisto di medicinali solo se risultino certificate da scontrino fiscale "parlante", vale a dire contenente il nome del farmaco acquistato e l'indicazione del codice fiscale del destinatario.
Per assicurare un servizio più celere e più preciso, Federfarma invita i cittadini a portare sempre con sé, quando si recano in farmacia, la tessera sanitaria del destinatario dei medicinali, in modo da consentire al farmacista di emettere rapidamente lo scontrino completo di tutti i dati necessari ai fini fiscali.
Per coloro i quali non avessero ancora ricevuto la tessera sanitaria, ovvero l'avessero smarrita, è possibile contattare il numero verde 800030070 istituito a tal fine dall'Agenzia delle entrate.

fonte

Il Piemonte e l'energia rinnovabile


Sono passati solo una manciata di giorni dal discorso di fine anno della Presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso, in cui è stato annunciato il 2008 come anno dell'energia, e già sono numerosi gli investimenti del territorio sul fotovoltaico. A fare da volano un intervento sull'edilizia popolare di Torino da 1,9 milioni di euro: in due stabili di proprietà del Comune verranno installati pannelli solari termici che, secondo i calcoli dei progettisti, dovrebbero riuscire a provvedere al 70 per cento dell'acqua calda necessaria agli inquilini con notevole risparmio sulle bollette e diminuzione degli sprechi. Anche l'edilizia universitaria punta sulle fonti di energia rinnovabile: grazie a un contributo regionale il 18 gennaio il collegio universitario Renato Einaudi, che ospita circa mille studenti fuorisede nel capoluogo piemontese, inaugurerà, in una delle sue sezioni, un impianto a pannelli solari per la produzione di acqua calda.

Complessivamente sono 300 i milioni di euro di fondi strutturali europei che la Regione investirà nel settore. «E' questa la leva - ha spiegato la Bresso - sulla quale intendiamo agire per ammodernare il Piemonte: produrre energia in modo nuovo, aumentando l'utilizzo di fonti rinnovabili, contribuisce infatti a creare nuovi posti di lavoro caratterizzati da livelli alti di competenza e di istruzione». Fiore all'occhiello di questo nuovo indirizzo della Regione l'apertura nel 2009 a Borgofranco di Ivrea, in provincia di Torino, della prima azienda italiana per la produzione di "polysilicon di grado solare" destinato al comparto delle celle fotovoltaiche. Lo stabilimento, chiamato Silfab, avrà un impatto ambientale tendente allo zero e dovrebbe coprire l'intero fabbisogno nazionale di silicio per impianti solari, riuscendo anche ad esportare all'estero.

fonte qui

Alimenti senza glutine: nuove disposizioni regionali


Dal 1° gennaio i buoni mensili distribuiti dalle Asl ai pazienti celiaci e destinati all'acquisto di prodotti alimentari senza glutine sono frazionati in quattro parti spendibili anche separatamente.
Con questa decisione la Giunta regionale intende garantire una migliore assistenza ai cittadini affetti da malattia celiaca che, fino a questo momento, potevano spendere l'importo presso un'unica struttura.
Dal maggio 2007 è stata eliminata la disparità economica dei buoni tra maschi e femmine (attualmente il contributo è di 120 euro per gli adulti, 94 euro per i bambini fino a 10 anni, 62 euro fino a tre anni e mezzo, 45 euro da sei mesi a un anno) e da settembre si possono acquistare gli alimenti senza glutine anche presso i centri della grande distribuzione, ampliando così la possibilità di scelta, precedentemente limitata soltanto alle farmacie e ai negozi specializzati.

Fonte qui

Arrivano i saldi


In alcune regioni italiane è già iniziata la stagione dei saldi, nelle altre comincerà tra pochi giorni (QUI l'elenco completo delle date). Come ogni anno si ripropongono gli stessi problemi e gli stessi quesiti in merito e le Associazioni di Difesa dei Consumatori suggeriscono consigli e decaloghi utili e necessari per evitare truffe ed inconvenienti.

Innanzitutto è bene ricordare due importanti norme della legislazione italiana, utili per ogni acquisto, sia nei periodi dei saldi che non. La prima riguarda il Diritto di Recesso, che è riconosciuto solo per gli acquisti fatti al di fuori dei locali commerciali, cioè per gli acquisti fatti on-line, porta a porta, tramite televendita e si può far valere entro 10 giorni dalla stipula del contratto, tramite lettera raccomandata con ricevuta di ritorno. La seconda riguarda la Garanzia, valida per due anni dal momento dell’acquisto ed è importante, per far valere tale diritto, conservare lo scontrino.

Generalmente il cambio della merce, sia in periodo di saldi che no, è a discrezione del commerciante, mentre è obbligatoria la riparazione o la sostituzione della merce difettosa, danneggiata o non conforme.

Vi è comunque una legge specifica che regola gli acquisti in saldo, rientranti nelle vendite straordinarie disciplinate dall’Art. 15 del Decreto Legislativo n. 114 del 1998.

Decalogo per i saldi:

1. Acquistare un prodotto se esiste effettivamente un bisogno, non lasciarsi abbagliare dagli sconti e dalle riduzioni

2. Privilegiare negozi conosciuti ove vi è maggiore certezza di acquistare a saldo e non fondo di magazzino o serie fatte appositamente per le vendite a saldo con materie prime di minor qualità. Quando sono presenti tutte le taglie e disponibili diversi colori è probabile che si sia incappati in questa categoria

3. Su ogni prodotto è obbligatorio il cartellino indicante il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore in percentuale dello sconto in modo ben leggibile

4. Se un prodotto risulta difettoso deve essere sostituito; cartelli quali “la merce in saldo non si cambia” non hanno alcun valore quando il prodotto risulta difettoso

5. Per poter effettuare un cambio di merce è necessario provare l’acquisto attraverso l’esibizione dello scontrino fiscale che va quindi preteso sempre

6. Il pagamento può essere effettuato anche con carte di credito o bancomat

7. Fare attenzione ai saldi civetta, cioè a pochi prodotti esposti in vetrina per portare il cliente dentro il negozio e convincerlo ad acquisti diversi

8. Attenzione anche alle code fuori dei negozi, spesso sono costituite da persone pagate dal negoziante per attirare l’attenzione e fare apparire affari che non esistono

9. Un acquisto intelligente presuppone una verifica della qualità: fare un confronto di prezzi su più negozi prima di decidere se è un buon affare

10. Comportamenti non corretti o truffe vanno denunciati alla polizia municipale alla quale spetta l’attuazione della normativa di legge

11. Qualche giorno prima che comincino i saldi è bene fare una passeggiata per prendere nota dei prezzi esposti che poi si potranno confrontare con quelli in saldo

12. Ricordare che i saldi possono essere effettuati solo due volte l’anno

giovedì 3 gennaio 2008

Mutuo: cosa sapere


L'incontrollato aumento dei tassi i mutui sono sempre più oggetto di reclami e dubbi assillanti per i consumatori italiani.
Si è poi incrementato l'interesse per tale settore dall'entrata in vigore del decreto Bersani bis, cioè la Legge 40 del 05/04/07 che ha fornito alcuni strumenti ai cittadini per meglio destreggiarsi tra le offerte di mutuo ed in parte anche per contrastare l'aumento dei tassi fornendo mezzi per migliorare la competitività del settore...almeno in teoria.
L'argomento mutuo rappresenta circa il 50% delle consulenze in ambito bancario che offriamo ai nostri associati.

Con questo articolo vogliamo fornire alcune semplici indicazioni di massima da tenere in considerazione nel momento in cui ci si appresta ad affrontare un mutuo.

Che cos'è un mutuo?
Con il contratto di mutuo una Banca concede al cliente un finanziamento per l'acquisto di un immobile sul quale accenderà una ipoteca a garanzia del rimborso.
Sottolineiamo tre punti, banali per molti , ma di fondamentale importanza
  • Per mutuatario si intende il cliente che paga il mutuo
  • Mutuante è la banca, il finanziatore.
  • L'ipoteca è una garanzia reale sui beni immobili che si costituisce mediante l'iscrizione nei pubblici registri immobiliari e dà diritto al creditore (banca) di espropriare il bene.

Passaggi per arrivare al mutuo
  • Individuazione dell'immobile: (agenzia immobiliare, stampa, web etc. etc.). Precauzioni e verifiche: considerare quartiere, stato immobile, rumorosità, superficie calpestabile, spese condominiali, opere di ristrutturazione già deliberate, effettivo proprietario, esistenza di ipoteche, correttezza delle planimetrie, eventuali contratti di locazione.
  • Confronto tra offerte: è bene confrontare le varie offerte delle banche poiché variano di molto tra un istituto e l'altro. Accertarsi che l'istituto di credito abbia aderito al codice di condotta europeo per i mutui casa, che venga rilasciato l'ESIS (prospetto informativo europeo standardizzato che comprende il preventivo e fornisce informazioni precise e trasparenti. Controllare con la massima attenzione il TAEG (tasso annuo effettivo globale ) i ISC (indicatore sintetico di costo). Il calcolo del tasso effettivo viene quindi effettuato considerando il tasso effettivo applicato tenuto conto delle spese di gestione, accensione, eventuali polizza assicurative.
  • Scelta del mutuo: Nella scelta del mutuo vanno valutati i seguenti elementi: il tasso (fisso, variabile, misto a rate crescente, a rata decrescente); l'entità della rata; la durata del rimborso; copertura del valore dell'immobile (costi riguardanti coperture superiori all'80%); assicurazioni facoltative e/o obbligatorie; altri costi di accensione e gestione.
  • Individuata la banca questa predisporrà il contratto d'ammortamento. Verranno richiesti i documenti reddituali, la documentazione tecnico legale tipo il preliminare di compravendita le planimetrie, la perizia tecnica (è possibile che la banca predisponga una auto-perizia).