lunedì 16 luglio 2007

Federconsumatori vs. H3G


Riportiamo quanto emesso dall'ufficio stampa di Federconsumatori nazionale in merito al recente ricorso contro H3G per pubblicità "poco chiare"

INGANNI TELEFONICI: CONDANNATI 3 E LUCIANA LITTIZZETTO, GRAZIE ALLE DENUNCIA DI ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI CHE AVEVANO GIUDICATO CENSURABILE LA PUBBLICITA’ MENZOGNERA DI H3G CHE PROMETTEVA DI CONVERSARE A 5 CENTESIMI AL MINUTO, MENTRE IN REALTA’ CI VOLEVANO ALMENO 3 VOLTE TANTO, OSSIA PIU’ DI 15 CENTESIMI AL MINUTO. IL GIURI’, OLTRE AD AVER SOSPESO LO SPOT E MANDATO IN CASTIGO LA BRAVA ATTRICE, MENO CREDIBILE OGGI, HA ORDINATO LA PUBBLICAZIONE DELLA DECISIONE.

Lo spot del quarto gestore di telefonia mobile 3 denominato “H3G Super 5 Ricaricabile”, in onda su tutte le reti Tv ad ogni ora del giorno e della notte, con Luciana Littizzetto protagonista, che conteneva un gravissimo, palese inganno che ha prodotto un danno notevole ai consumatori, tempestivamente denunciato da Adusbef e Federconsumatori all’Istituto per l’Autodisciplina Pubblicitaria (IAP), è stato condannato dal Giurì in data 10 luglio 2007 ai sensi dell’art.2 del Codice di Autodisciplina Pubblicitaria.

“Il Giurì, esaminati gli atti e sentite le parti,ritiene che la pubblicità esaminata sia non conforme all’art.2 del Codice di Autodisciplina Pubblicitaria, e ne ordina la cessazione; dispone altresì la pubblicazione della decisione ai sensi dell’art.40 Cap per una sola volta sul Corriere della Sera”.

La promessa dello spot di poter parlare a 5 centesimi al minuto verso tutti i numeri nazionali, di rete fissa o mobile, non era reso possibile dal meccanismo di tariffazione a scatti anticipati di 3 minuti, che comportava una spesa minima per ogni telefonata, anche se di pochi secondi, ad un prezzo di 15 centesimi a fronte dei 5 promessi. Tale fondamentale avvertenza, idonea a snaturare la convenienza dell’offerta evidenziata, è affidata ad un impercettibile super scorrimento dell’immagine, del tutto insufficiente a consentire un’agevole ed immediata percezione dei costi effettivi. Venivano taciute, o comunque rese impercettibili, ulteriori condizioni limitative dell’offerta, quale l’esistenza di una soglia massima di minuti, al superamento della quale si applicherà una diversa e ben più onerosa tariffa pari a 15 centesimi al minuto invece dei 5 promessi, che prevede anche lo scatto alla risposta pari a 16 centesimi di euro al minuto.

Inoltre la reclame dello spot che promette di praticare uno sconto di 100 euro, sul modello di telefonino (LG U970), non è concretizzato per l’indisponibilità dello stesso nei punti vendita e l’impossibilità di acquistarlo.

Dopo il decreto Bersani che ha abolito i costi di ricarica dei telefonini, un pedaggio feudale presente solo in Italia, molti gestori si ingegnano a recuperare i 2 miliardi di euro,con tecniche di tariffazioni così ingannevoli e fraudolente dei consumatori, che rende necessaria una intensificazione delle denunce a carico dei “furbetti dei telefonini”,che vorrebbero far rientrare dalla finestra ciò che è uscito dalla porta.

Adusbef e Federconsumatori, soddisfatti della decisione del Giurì,che ha fatto ritirare,con provvedimento d’urgenza,lo spot della brava attrice, oggi certamente meno credibile agli occhi dei telespettatori, per aver prestato la sua faccia ad un palese,macroscopico inganno, che ha spopolato per circa 2 mesi su tutti i mezzi di informazione, procurando grave nocumento ai consumatori ed utenti dei servizi telefonici, stigmatizzano lo scadimento di noti personaggi televisivi, che dovrebbero prestare maggior attenzione alle reclame ed ai fraudolenti consigli per gli acquisti.

Ai sensi del Codice del Consumo, non è neppure escluso che d’ora in avanti, anche i testimonial che prestano per mero lucro la loro immagine alle pubblicità truffaldine che arrecano grave nocumento ai consumatori, vengano chiamati in giudizio a risarcire solidalmente i danni procurati.


La fonte QUI

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